I normali disturbi della gravidanza

disturbi_gravidanzaAspettare un bambino è una cosa bellissima, Ma anche nelle gravidanze più tranquille sono frequenti alcuni piccoli fastidi che, però possono essere alleviati facilmente. Non bisogna preoccuparsi e non è sempre necessario rivolgersi al medico per risolverli. Spesso bastano piccoli accorgimenti e tutto si sistema in pochi giorni. Se invece il malessere dovesse persistere è bene farlo presente ai ginecologo. In ogni modo: non assumete mai medicinali senza aver consultato un medico.

Bruciori di stomaco e rigurgiti acidi in gravidanza

mal_di_stomacoCirca il 5-10% delle donne incinte soffre di bruciori e di rigurgiti acidi dopo i pasti. La causa è a volte di natura nervosa (specie durante i primi mesi); a ciò si aggiunge la maggior rilassatezza di tutta la muscolatura gastrointestinale, provocata dall'ormone della gravidanza, che favorisce il riflusso dì parte del contenuto acido dello stomaco nell'esofago e quindi in gola.

Che cosa fare

  • Evitate di sovraccaricare lo stomaco con pasti troppo abbondanti. Frazionate piccoli pasti nell’arco della giornata
  • Evitate i cibi difficili da digerire come fritti, intingoli, salse, cibi ricchi di spezie o molto salati, succhi di frutta a digiuno e caffè
  • Assumete posizioni che prevengono il reflusso gastro-esofageo durante la notte: dormite in posizione semi seduta con due o più cuscini
  • Si possono masticare molto lentamente alcune nocciole o un po' di mollica di pane (che rendono meno acido il contenuto dello stomaco).
  • Un prodotto naturale che può dare un po' di sollievo, è l'acqua di melissa: si trova in farmacia e in erboristeria e non ha controindicazioni.
  • Per i bruciori e l'acidità, potete prendere antiacidi a base di bicarbonato di sodio, acido citrico, idrossido di magnesio o di alluminio
  • Nei casi più disperati, per aiutare la digestione, sono indicati farmaci che aiutano la secrezione dei succhi biliari e pancreatici
  • I farmaci che riducono la secrezione dei succhi gastrici, per attenuare il bruciore, sono l'ultimo dei rimedi a disposizione del medico
  • Un'unica consolazione: se avete questi disturbi, probabilmente ingrasserete meno!
  • Usate pantaloni o gonne larghe in vita che non favoriscano il blocco della digestione

Nausea e vomito in gravidanza

NauseaLa nausea e i conati di vomito, più comuni del vomito vero e proprio, sono disturbi tipici del primo trimestre di gravidanza e colpiscono quasi il 60% delle donne incinte anche se con intensità diversa.

Il momento peggiore è sempre quello del risveglio, ma spesso la nausea dura per tutta la giornata. All'origine di questi disturbi ci sono delle turbe del sistema neurovegetativo provocate probabilmente da fattori emotivi e dall'azione di un ormone: la gonadotropina corionica. Compaiono infatti, verso la fine della quinta settimana di gravidanza e in genere scompaiono alla fine del terzo mese, con un andamento parallelo alla presenza di quell’ ormone nel sangue. Le stesse cause provocano a volte una salivazione tanto abbondante da risultare fastidiosa e delle alterazioni del gusto e dell'odorato. Nel complesso sono disturbi fastidiosi, ma non preoccupanti; anche quando sono piuttosto intensi, non incidono sullo stato di salute generale, a meno che, per reazione, non si faccia l'errore di ridurre drasticamente l'alimentazione provocando uno stato di malnutrizione o di disidratazione. In qualche raro caso può succedere che il vomito sia intenso e irrefrenabile, al punto da provocare la perdita dì notevoli quantità di sali minerali, uno stato complessivo di sottoalimentazione e quindi una perdita di peso. Si parla allora di iperemesi gravidica, una vera e propria malattia che richiede sempre l’ intervento del medico per le cure più opportune e, a volte, il ricovero ospedaliero.

Che cosa fare

Non è il caso di ricorrere ai farmaci, perché non esistono terapie farmacologiche particolarmente efficaci per questi disturbi.

Se perdurano per tutto l'arco della giornata, conviene suddividere l'alimentazione quotidiana in piccoli spuntini a base di cibi semplici, moderatamente salati e non troppo liquidi, in modo da non restare a digiuno a lungo. Si può mangiare quello che si vuole (mangiare 'in bianco' non serve a niente), ma è consigliabile aumentare le dosi di proteine.

  • Se la nausea e il vomito compaiono solo appena sveglie, può essere sufficiente mangiare qualche biscotto o un pezzo di pane con la mollica prima ancora di alzare la testa dal cuscino (preparate lo spuntino sul comodino la sera, prima dì coricarvi).
  • Evitate i liquidi, soprattutto a colazione e a stomaco vuoto
  • Ingerite cibi secchi, come biscotti, fette biscottate e crackers
  • Non mangiate cibi non graditi, anche se fanno bene. È facile ad esempio che si sviluppi un'avversione per la carne
  • Cercate di fare pasti piccoli e frequenti
  • Quando le nausea è particolarmente intensa e la presenza di vomito ostacola l'alimentazione, il ginecologo può decidere di prescrivere farmaci antinausea. Questi non vanno presi senza il controllo del medico, anche se la letteratura più recente indica che alcuni di questi farmaci possono essere assunti anche nel periodo embrionale
  • È bene evitare tutti quegli stimoli che in molti casi fanno peggiorare la nausea o facilitano il vomito: odori fastidiosi, fumo dì sigaretta, ambienti con aria viziata, caffé, tè, eccetera.
  • Cambiate ambiente! Spesso, infatti, le persone vicine con le loro attenzioni e premure finiscono per peggiorare questi sintomi
  • Anche l'acqua dì melissa può essere utile, specie nei casi in cui prevale l'origine emotiva.
  • Se avete avuto nausea e vomito accentuati durante la prima gravidanza non disperatevi, perché non è detto che si ripresentino anche in quella attuale!

Stitichezza in gravidanza

rimedi_per_la_stitichezzaGià in condizioni normali, la stitichezza è un disturbo piuttosto diffuso specialmente tra le donne: in questo periodo poi può peggiorare per vari motivi strettamente legati alla gravidanza. L'intestino infatti, risente della situazione in due modi diversi: innanzi tutto il peso dell'utero finisce col comprimerlo sempre di più (e infatti, è dal secondo trimestre che la stitichezza diventa più frequente); inoltre la situazione ormonale fa si che la muscolatura della parete intestinale sia particolarmente rilasciata, con una certa riduzione della motilità intestinale. La compressione meccanica unita a questo rilassamento muscolare provoca una più lunga permanenza delle feci nell'intestino che, in questa situazione, continua ad assorbire l'acqua che esse contengono rendendole più consistenti e quindi più difficili da espellere.

La stitichezza che ne deriva può provocare diversi problemi:

  • gonfiore al ventre,
  • nausea,
  • sensazione di mancanza di fiato,
  • dolori intestinali.

A volte possono insorgere vere e proprie coliche molto dolorose e poco rassicuranti, vista la situazione. Ovviamente va consultato il medico.

Che cosa fare

Non bisogna mai ricorrere ai purganti e nemmeno ai lassativi o alle tisane con erbe lassative. Chi era abituata a farne uso prima della gravidanza potrà trovare una soluzione alternativa, i lassativi infatti sono irritanti per l'intestino e possono alterare i meccanismi di assorbimento di determinate sostanze e in questo periodo è più che mai importante che ciò non avvenga. Bisogna invece fare una vita sana, soprattutto mangiare in modo corretto e non ridursi ad una vita troppo sedentaria.

Per correggere la stitichezza esistono inoltre dei rimedi naturali, innocui ed efficaci che, nei casi più resistenti, possono anche essere sommati l'uno all'altro. Non bisogna però pretendere che abbiano un effetto istantaneo proprio perché non sono irritanti: vanno invece usati con regolarità parallelamente alle norme di vita che abbiamo appena citato.

  • Bevete a digiuno al mattino uno o due grossi bicchieri d'acqua non gasata e a temperatura ambiente (se non si soffre di nausea)
  • Al mattino, mangiate per prima cosa un kiwi ben maturo.
  • Aumentate il consumo di frutta e verdura, crude o cotte. Ad esempio, cercate di mangiare un minestrone tutti i giorni
  • Aggiungete alla vostra dieta crusca o altre fibre, che aumentano il volume delle feci
  • Prendete un cucchiaino di olio d'oliva prima dei pasti. Evitate invece l'olio di vaselina, perché è un olio minerale che ostacola l'assorbimento delle sostanze liposolubili come, ad esempio, la vitamina A.
  • La frutta cotta è sempre molto efficace, Vanno bene anche le albicocche e i fichi secchi.
  • Fate più moto: camminate almeno mezz'ora tutti i giorni
  • Possono essere utili le supposte o i microclismi di glicerina. Sia le supposte sia i clisteri sono però sconsigliati a chi soffre di emorroidi.

Se questi rimedi non sono sufficienti chiedete al vostro medico o al vostro ginecologo di consigliarvi un lassativo adatto alla vostra situazione. In genere sono da preferire quelli che agiscono aumentando il volume della feci, come zuccheri non assorbibili e mucillagini, e non quelli che agiscono con un effetto stimolante la mucosa intestinale.

Emorroidi in gravidanza

 

emorroidiSono piccole dilatazioni delle vene dell'ano che in gravidanza possono comparire (o peggiorare) con maggior facilità. In questi mesi, inoltre, è più facile soffrire di stitichezza, un disturbo sicuramente collegato alla comparsa delle emorroidi, perché costringe a sforzi che finiscono per "sfiancare" le vene dell'ano.

Pur non essendo gravi di per sé, possono diventare molto fastidiose: possono infiammarsi e provocare dolori o bruciori, specie quando si va di corpo, oppure possono sanguinare. In questi casi conviene rivolgersi al medico. Se invece danno solo un po' di prurito anale e un certo senso dì pesantezza, può essere sufficiente adottare qualche precauzione. Non vanno trascurate, in ogni modo, perché durante il parto potrebbero provocare fastidi, anche gravi.

Che cosa fare

Per chi ha l'intestino pigro, il primo passo consiste proprio nel risolvere questo problema, altrimenti la stitichezza fa peggiorare le emorroidi e viceversa.

  • È buona norma poi praticare una attenta pulizia locale lavandosi con acqua tiepida e sapone a pH acido ogni volta che si va di corpo.
  • Per alleviare il fastidio ci si può fare prescrivere dal medico una pomata antiemorroidaria, oppure farsi preparare dall'erborista una crema apposita.

Vene varicose in gravidanza

 

vene_varicose_gIn gravidanza, il particolare equilibrio ormonale provoca tra l'altro un rilassamento delle pareti venose che tendono così a "sfiancarsi" più facilmente. A questo si deve aggiungere la maggior quantità di sangue in circolazione e, dal quarto-quinto mese, la pressione dell'utero sulle vene che ostacola il riflusso del sangue dalle gambe. Tutti questi elementi messi assieme rendono molto probabile la comparsa di varici alle gambe: in un primo tempo le vene diventano visibili sotto la pelle, gonfie, tortuose e provocano fastidio o senso di peso quando si resta a lungo in piedi. Poi, se si aggravano, possono infiammarsi e anche ulcerarsi.

Le donne che devono controllarsi le gambe con maggior attenzione, sono quelle in sovrappeso, quelle che hanno precedenti in famiglia e, naturalmente, chi ne soffriva prima ancora di rimanere incinta.

Se invece compare sotto la pelle qualche venuzza sottile e rossastra, non c'è da preoccuparsi: l'unico danno è quello estetico (facilmente rimediabile a gravidanza conclusa).

Che cosa fare

Le vene varicose non vanno trascurate perché altrimenti non solo non regrediscono dopo il parto, ma possono anche diventare un problema serio nel corso delle eventuali gravidanze successive. I consigli per evitare che peggiorino sono tanti e tutti facili da seguire.

  • Approfittate di ogni occasione per "scaricare" le vene sollevando le gambe e appoggiando i talloni il più in alto possibile, In ufficio, se potete, allungate ogni tanto le gambe sotto la scrivania e appoggiate i piedi su una sedia. Ancora meglio (ma non sempre è possibile): appoggiate i talloni direttamente sulla scrivania. A casa, sdraiatevi a terra, alzate le gambe e appoggiatele sul sedile di una poltrona o appoggiate i piedi sul muro.
  • Stare ferme in piedi fa male, camminare fa invece molto bene. Fate ogni giorno una passeggiata o fate a piedi le commissioni: basta un'ora al giorno, con un'andatura regolare e non troppo veloce.
  • Usate le scarpe giuste, comode e a tacco medio. Evitate di portare stivali stretti al polpaccio oppure foderati di pelo (questi ultimi vanno usati solo se fa veramente freddo e mai in casa o in ufficio).
  • Ogni sera fate qualche minuto di ginnastica per favorire la circolazione: da sdraiate, sollevate le gambe e fate delle sforbiciate, delle rotazioni dei piedi, delle pedalate a mezz'aria.
  • Dormite con il materasso sollevato dalla parte dei piedi; non copritevi troppo con piumini e piumoni ed eliminate le borse dell'acqua e il termoforo per scaldare i piedi.
  • Usate calze elastiche, meglio se quelle a vita larga fatte apposta per le gestanti indossatele al mattino subito dopo esservi lavate e toglietele solo prima dì coricarvi.
  • Non fate mai bagni troppo lunghi e caldi. In gravidanza sono preferibili le docce.
  • Al mare, le gambe non vanno esposte al sole.
  • Se si vuole alleviare il senso di fastidio e di pesantezza ci si può spalmare sulle gambe, con un massaggio dal basso verso l'alto, un gel defaticante specifico per le gambe oppure una pomata che può preparare l'erborista, a base dì estratti dì cipresso, ippocastano, rusco e hamamelis. Segnalate in ogni modo sempre il vostro stato di gravidanza al farmacista o alla commessa del negozio.

Gonfiore alle caviglie in gravidanza

 

caviglieA causa della situazione ormonale, in gravidanza è molto frequente che si manifesti gonfiore alle mani e ai piedi, anche accentuato, dovuto a ritenzione di liquidi nei tessuti. Questo fenomeno è più marcato quando il clima è caldo e nell'ultimo trimestre di gravidanza. Inoltre, la compressione determinata dall'utero sulla vena cava, che raccoglie il sangue proveniente dagli arti inferiori, può causare un ostacolo alla normale circolazione venosa. Oltre al gonfiore, possono quindi comparire o aggravarsi, soprattutto nelle donne predisposte per fattori ereditari, dilatazioni dei vasi capillari e vene varicose agli arti inferiori e nel distretto emorroidario.

Per questioni di circolazione il gonfiore dei piedi è più accentuato alla sera, dopo una giornata di fatiche, e si attenua, facendo degli esercizi, fino a scomparire al mattino, dopo una notte di riposo. Viceversa il gonfiore ed il formicolio delle mani è più evidente al mattino e scompare, dopo qualche ora, con il movimento degli arti. Potete aiutarvi con qualche esercizio specifico.

Pertanto, se l'edema persiste o si accentua, non seguendo l'andamento ciclico suddetto, o si diffonde ad altre parti del corpo è meglio segnalare tempestivamente il fenomeno al proprio medico.

Che cosa fare

Senza indicazioni del medico, non prendete diuretici, non bevete meno e non mettetevi a dieta. Un aiuto può arrivare dai prodotti naturali. Anche questi però sono medicinali e vanno presi solo dopo aver sentito il parere dì un medico.

  • Indossate calze elastiche durante il giorno
  • Evitate di stare troppo a lungo in piedi o sedute
  • Usate scarpe comode e con tacco basso
  • Ritagliatevi dei momenti di riposo durante il giorno
  • Dormite con gli arti inferiori sollevati rispetto al resto del corpo, ad esempio mettendo un cuscino sotto il materasso o dei piccoli supporti sotto il letto dalla parte dei piedi
  • Se l’avete a disposizione usate la cyclette per 20-30 minuti al giorno, senza spingere molto
  • Fate del movimento: nuoto, ginnastica per gestanti e/o passeggiate
  • Ogni volta che vi è possibile, camminate piuttosto che stare ferme in piedi
  • Se dovete stirare, cercate di sedervi, e comunque non fatelo per ore. Interrompetevi spesso.
  • Evitate di indossare gambaletti, giarrettiere, autoreggenti, cinture, indumenti o guaine strette
  • Usate creme e gel a base di escina o farmaci appositamente consigliati dal medico
  • Fate massaggi di linfodrenaggio, dall'estremità degli arti verso l'inguine e le ascelle

Esercizi

  • Esercizi per i piedi

piediOvunque vi troviate, abituatevi ad esercitare i piedi: contraete e rilassate le dita alternativamente, disegnate con un piede alla volta dei cerchi o delle lettere, tenendo ferme le gambe, alzatevi in punta di piedi e abbassatevi oppure spostate il peso prima su una gamba e poi sull’altra. Questi sono tutti esercizi che aiutano a stimolare il flusso sanguigno verso il cuore. Potete imparare a farli anche mentre leggete, vedete la televisione, state riposando o chiacchierando con un’amica.

 

 

  • Esercizi per le mani/braccia

maniPer alleviare il formicolio e l’intorpidimento delle braccia e delle mani potete appoggiare le punte delle dita sulle spalle e ruotare i gomiti all’indietro oppure potete stendere le mani in alto sopra la testa per qualche minuto, contraendo e rilassando ritmicamente le dita verso l’alto. Potete anche eseguire esercizi di allungamento stando appoggiate con la schiena al muro.

Perdite vaginali in gravidanza

perditeDurante la gravidanza, i vasi sanguigni vaginali e vulvari si dilatano, il flusso sanguigno aumenta, le ghiandole lavorano più del solito e le stesse pareti della vagina trasudano in abbondanza. La conseguenza di tutto ciò è la formazione dì un fluido lattiginoso, ricco di un tipo particolare di cellule che si sfaldano dalla mucosa; in pratica le normali perdite vaginali risultano molto più abbondanti del solito. Tutto questo, contrariamente a quello che molte donne temono, è del tutto normale e per niente preoccupante. Anzi, questa secrezione ha un particolare grado di acidità che mette automaticamente al riparo la vagina dalla maggior parte delle infezioni e infiammazioni. Se però, le perdite, oltre ad essere abbondanti, sono accompagnate da prurito o bruciore e hanno un cattivo odore, bisogna rivolgersi al ginecologo perché può trattarsi di una vaginite. Niente di preoccupante, ma è meglio curarla subito.

Verso la fine della gravidanza, le perdite possono essere così abbondanti che si può scambiare per una perdita la rottura precoce delle acque.

La cosa migliore, anche per evitare fastidiose irritazioni locali, è un'accurata igiene intima: oltre a cambiare quotidianamente la biancheria, è bene lavarsi tutte le volte che si va di corpo usando acqua tiepida e sapone a pH acido (lo si può chiedere in farmacia). Se fa caldo o le perdite sono molto abbondanti, ci si può rinfrescare più volte al giorno senza usare tutte le volte il sapone: basta un pò di acqua tiepida alla quale si possono aggiungere un pò di gocce di limone o un cucchiaino di aceto. Non bisogna, però fare lavande interne, altrimenti si corre il rischio dì eliminare la secrezione che, come si è detto, è un'efficace difesa antibatterica; in più c'è il pericolo di irritare la mucosa, già congestionata, e di stimolare il collo dell'utero.

Perdite bianche (leucorrea)

Un aumento della secrezione vaginale, che si manifesta con piccole perdite bianche è normale in gravidanza ed è legata al maggior afflusso di sangue all'apparato genitale. Essa può essere anche molto abbondante (idrorrea gravidica) e, a volte, può essere confusa con la rottura delle membrane. Se, invece, sono presenti prurito, bruciore e fastidio alla zona vulvo-vaginale è più probabile che si tratti di una vera infiammazione.

Cosa fare:

  • Trattandosi di un evento fisiologico, non necessita di alcun trattamento
  • Potete usare lavande vaginali, in caso di fastidio
  • Quando sono presenti i segni dell'infiammazione, il vostro medico vi consiglierà una terapia con lavande, creme o ovuli vaginali
  • Per la diagnosi differenziale con la rottura delle membrane, si effettua un test con un tampone o una cartina al tornasole (amniotest), che consente di differenziare l'idrorrea fisiologica (reazione acida - il test non cambia colore) dalla perdita di liquido amniotico (reazione basica - il test diventa di colore verde scuro)

Perdite ematiche lievi

All'inizio della gravidanza, circa la metà delle donne può presentare piccole perdite ematiche scure o colore rosso-vivo. Il fenomeno, più frequente al passaggio del mese e cioè in coincidenza con la data delle mestruazioni, è fisiologico ed è dovuto a piccoli sfaldamenti della decidua (questo è il nome che prende la mucosa che riveste l'ovulo e la parete dell'utero in gravidanza). In genere queste perdite scompaiono dopo il quarto mese, quando la parete dell'utero aderisce alle membrane.

Cosa fare:

  • Trattandosi di un evento fisiologico, non necessita di alcun trattamento
  • Se diventano più abbondanti e, soprattutto, se si accompagnano a contrazioni dolorose dell'utero, consultate immediatamente il vostro medico
  • Eseguite quanto prima un'ecografia
  • Evitate qualsiasi sforzo

Crampi in gravidanza

crampiI crampi notturni al polpaccio e al piede (anche piuttosto dolorosi), sono un fenomeno classico della gravidanza, in particolare nelle ultime settimane. Anche se non è ancora ben chiarito quale sia la loro causa, probabilmente sono scatenati da piccoli squilibri elettrolitici.

Le cause possono essere diverse: stanchezza, modificazioni circolatorie e forse carenza di potassio e di magnesio.

Che cosa fare

  • Bisogna massaggiare e scaldare la parte dolorante riattivando la circolazione.
  • Se il crampo è al polpaccio, per farlo passare si può provare ad appoggiare la mano sotto le dita del piede e tirare verso l'alto oppure a battere più volte il calcagno con forza sul pavimento.
  • Se i crampi sono accompagnati da gonfiori agli arti inferiori, significa che probabilmente vi è una carenza di potassio. In questo caso, per farli passare basta mangiare un pezzetto di limone possibilmente con la buccia "ben lavata" o, se non piace, bere un grande bicchiere di acqua non gasata in cui è stato spremuto il succo di un limone.
  • Evitare di stancarsi troppo
  • Se invece soffrite già di disturbi circolatori, è meglio chiedere consiglio al medico.
  • Quando andate a dormire cercate di tenere le dita dei piedi rilassate
  • Usate coperte calde ma leggere e morbide in modo che il loro peso non schiacci le dita durante la notte
  • Eseguite una ginnastica appropriata in posizione supina, prima di addormentarvi

Per prevenire i crampi basta integrare la dieta con cibi ricchi di potassio o magnesio, Le banane, i limoni, i meloni, l'anguria, l'insalata, il brodo di verdura e il parmigiano contengono molto potassio e sono degli ottimi integratori di sali minerali. Un cibo molto ricco di magnesio è, ad esempio, il miglio (farina per semolino o fiocchi col latte). In commercio esistono anche in compresse a base di potassio o magnesio e lieviti che contengono in abbondanza questi elementi (come il lievito di birra): questi prodotti, però vanno usati solo sotto controllo medico.

Dolori alle articolazioni e alle ossa in gravidanza

scheletroAnche lo scheletro deve adattarsi alla nuova situazione. Tutte le articolazioni e i legamenti durante la gravidanza diventano meno solidi, per cui è più facile avere cedimenti improvvisi alle ginocchia, "stortarsi" le caviglie eccetera.

Il bacino si dilata leggermente: si tratta di pochi millimetri, ma a volte sono sufficienti per provocare dolori anche molto intensi all'osso del pube che è alla base del ventre.

All’inizio del terzo trimestre, dopo la 30° settimana, potreste accusare dei dolori intercostali, da un lato del corpo o dall’altro (dipende dalla posizione del bambino), quando il fondo dell’utero è ancora alto. Con l'avanzare della gravidanza, anche la cassa toracica si dilata progressivamente, sottoponendo a sforzo le cartilagini costali: le fitte intercostali sono sempre molto violente ma brevissime, bloccano il respiro per un attimo e sono già passate. Sapendo di cosa si tratta, non è il caso di spaventarsi.

Che cosa fare

  • Per evitare le 'storte' basta usare scarpe col tacco basso e largo, muoversi con calma e guardare bene dove si mettono i piedi.
  • Gli altri dolori vanno sopportati con tranquillità. Non assumete mal antidolorifici o antinfiammatori (neanche la banale aspirina) di vostra iniziativa: sono medicinali pericolosi in gravidanza e vanno sempre prescritti dal medico.
  • State sedute su una sedia a schienale alto con il busto eretto
  • Eseguite esercizi di allungamento appoggiandovi con la schiena alla parete di un muro

Mal di denti e sanguinamento delle gengive in gravidanza

 

dentiDurante la gravidanza la flora batterica del cavo orale si modifica, con un incremento dei batteri patogeni, per cui possono comparire o accentuarsi le malattie delle gengive (parodontopatie) e la carie dentaria. Inoltre, possono manifestarsi piccole escrescenze (epulidi) che sono del tutto normali e scompaiono dopo il parto.

Che cosa fare

  • Attuate un'appropriata igiene orale, lavando i denti in modo corretto la mattina, la sera e dopo tutti i pasti, con dentifrici a base di bicarbonato di sodio e fluoro. Quest'ultimo rafforza lo smalto e previene l'insorgenza della carie, mentre il bicarbonato di sodio neutralizza l'azione degli acidi generati dalla placca
  • Usate colluttori gengivali a base di clorexidina. ATTENZIONE: questa può causare una colorazione giallo-scura dei denti
  • Fate un controllo dal dentista all'inizio della gravidanza o quando si verificano problemi
  • Usate preparati a base di fluoro e di calcio, nei casi a maggior rischio
  • Fate tutte le cure odontoiatriche necessarie senza alcun timore; si possono effettuare anche radiografie dopo il 3º mese e usare anestetici locali che non contengano adrenalina
  • In caso di necessità, anche nel primo trimestre di gravidanza potete usare analgesici a base di paracetamolo e alcuni antibiotici (penicilline e derivati - cefalosporine)
  • Seguite una dieta ben bilanciata ricca di molta frutta e verdura

Mal di testa in gravidanza

mal di testaIn gravidanza non esiste una maggiore probabilità di soffrire di mal di testa; anzi, alcune donne che soffrono spesso di mal di testa nella vita quotidiana, hanno osservato una riduzione del disturbo durante la gravidanza ed alcune anche dopo.

Che cosa fare

  • Se nell’ultimo mese di gravidanza doveste accusare un mal di testa di tipo lancinante con ripercussioni sulla vista, segnalatelo subito al medico perché potrebbe essere un segnale di pre-eclampsia o gestosi.

Stanchezza, sonnolenza, malori e svenimenti in gravidanza

stanchezzaGià dai primi mesi di gravidanza capita di sentirsi più stanche e affaticate del solito. È del tutto normale. Non bisogna dimenticare che la gravidanza è sì un fatto fisiologico, ma è anche un momento diverso nella vita di una donna: tutti gli organi sono costretti a funzionare in modo nuovo e quindi devono adattarsi alla loro nuova funzione; tutto questo costa fatica all'organismo.

L'astenia, quel senso di debolezza e stanchezza che tipicamente si accentua durante la gravidanza, è legata al fatto che il lavoro del cuore aumenta di circa tre volte, la pressione del sangue si abbassa e la glicemia (cioè la quantità di zucchero nel sangue), soprattutto a digiuno, si riduce. Inoltre, spesso vi è un'accentuazione dell'anemia fisiologica. Per tutti questi fattori, è molto frequente che si verifichino disturbi come capogiri, sudorazione, tachicardia (aumento della frequenza dei battiti cardiaci), svenimento.

Non bisogna preoccuparsi, quindi, se non si riesce più a fare con la stessa disinvoltura tutto quello che si faceva prima. Per gli stessi motivi, anche la sonnolenza durante il giorno è piuttosto frequente nelle donne incinte. Se poi di notte non si riesce a dormire a sufficienza, il perché della sonnolenza è ancora più ovvio.

È importante escludere che essi siano dovuti a cause patologiche, come anemia o disturbi cardiaci.

Che cosa fare

L'unico rimedio è adattarsi a fare una vita più tranquilla e regolare, riposando ogni volta che se ne sente il bisogno. Ciò non significa rinunciare necessariamente a ciò che si è sempre fatto: è sufficiente evitare gli sforzi eccessivi e rallentare il proprio ritmo di vita.

  • Riposate a letto almeno per due ore al pomeriggio, soprattutto negli ultimi mesi
  • Evitate i luoghi caldi e affollati, soprattutto se dovete stare in piedi (mezzi pubblici, uffici postali, grandi magazzini nelle ore di punta)
  • Evitate i digiuni prolungati: portate sempre nella borsetta alcune caramelle o zollette di zucchero
  • Al sopraggiungere dei disturbi, sdraiatevi sul fianco sinistro, o alla peggio sedetevi, togliete gli indumenti più pesanti e respirate profondamente
  • Assumete sali minerali a base di potassio e magnesio
  • Assumete preparati a base di ferro e vitamine del gruppo B, quando dagli esami risulta una vera anemia

Insonnia in gravidanza

insonniaAi tanti motivi che rendono spesso difficile il sonno, la gravidanza può facilmente aggiungerne di nuovi: l'accettare la nuova situazione, il prefigurarsi una vita quotidiana che non sarà più quella di prima, l'ansia che tutto vada per il meglio e mille cose ancora possono facilmente interferire con quello che invece dovrebbe essere un riposo tranquillo. Nonostante ciò, dal quinto mese in poi un po' d'insonnia è normale, anche se è ancora stato scientificamente spiegato il perché. Pare dipenda dal feto che è ormai una presenza ben percepibile: si muove, scalcia, secerne ormoni in grado di interferire con quelli materni e trova mille modi per rendere meno facile il sonno. Ma c'è anche la teoria (affascinante, ma non dimostrata) che nella futura mamma il sonno diventi più leggero e con cadenze diverse in previsione del periodo che se¬guirà la nascita, quando dovrà fare i conti con i ritmi imposti dall'allattamento e dalla cura del piccolo.

Che cosa fare

Naturalmente niente farmaci se non in caso di vera necessità e sotto stretto controllo del medico.

Per facilitare il sonno è opportuno cercare di fare una vita regolata:

  • Fate pasti leggeri e facili da digerire. Evitate di andare a letto subito dopo mangiato.
  • evitare di fare vita non troppo sedentaria
  • Anche per l'insonnia possono essere di qualche aiuto le erbe: bisogna chiedere il parere del ginecologo e farsi consigliare da un buon erborista o da un farmacista.
  • Se non lavorate, potete recuperare il sonno perduto dormendo un po' di giorno. Senza esagerare però, perché si rischia di invertire il ciclo sonno/veglia che è difficile poi riportare alla normalità. In alcuni casi è addirittura sconsigliabile il sonnellino pomeridiano ed è meglio arrivare la sera decisamente stanche e assonnate, in modo da prendere sonno più facilmente.
  • Se proprio non riuscite ad addormentarvi, non rimanete sdraiate al buio a pensare. Anche se all'inizio sembra strano, è meglio alzarsi, sdraiarsi sul divano in soggiorno e leggere un buon libro, ascoltare un po' di musica o sentire la radio: distrarsi e lasciare che i pensieri si allontanino dalle piccole preoccupazioni vi consentirà di rilassarvi e di scivolare più facilmente nel sonno.
  • Imparate a respirare in modo profondo, a rilassarvi e a godervi l'intimità con il vostro bambino.

Se possibile, evitate di tenere sveglio vostro marito, perché essere stanchi in due, durante il giorno, non faciliterà in nessun modo la vita familiare.

Se, nonostante tutto, non riuscite a superare la difficoltà non resta che imparare a convivere in modo che non crei più danni del necessario.

Paure in gravidanza

pauraLa gravidanza è sempre una situazione nuova, anche per chi ha già avuto dei figli, e tutto ciò che esula dalla nostra normale esperienza finisce inevitabilmente per procurare qualche inquietudine. In questo periodo anche le donne più forti sono costrette a fare i conti con un’emotività tumultuosa, con ansie e preoccupazioni che, viste dal di fuori, possono sembrare del tutto sproporzionate.

Per definizione, attesa è sinonimo di ansia. Pertanto, anche durante "la dolce attesa" l'ansia legata alla paura per la propria salute o per quella del nascituro si presenta con espressioni molto variabili. Il risultato di un esame fuori norma, un dato ecografico non rassicurante, la mancata percezione dei movimenti del bambino per qualche ora, l'approssimarsi della data del parto o anche altre cose più banali scatenano nella gestante vere e proprie crisi di panico che, il più delle volte, si dissolvono come neve al sole non appena si comunica col medico curante. L'insonnia è una delle espressioni subconscie di questi fenomeni che, più frequentemente, affiorano in piena notte.

Che cosa fare

  • Non vergognatevene, non fatevene una colpa perché capitano proprio a tutte: fanno parte degli acciacchi del periodo, proprio come la nausea o le voglie.
  • Non tenetevi tutto dentro: parlarne con qualcuno è già un buon sistema per esorcizzare le paure o, almeno, evitare che ingigantiscano. Parlandone liberamente, alla fine si arriverà persino a sorriderne.
  • Contro le paure strettamente connesse alla gravidanza (del dolore del parto, di avere un figlio malformato ecc.) parlatene al medico. Sarà lui il primo a capire, a darvi tutte le informazioni necessarie e a tranquillizzarvi. Ricordatevi che quello che non si conosce fa più paura di quello che si conosce. Anche in questa circostanza il vostro ginecologo di fiducia vi saprà senz’altro aiutare, magari indirizzandovi verso lo specialista che sarà in grado di placare le vostre ansie.
  • Contro le paure irrazionali che si manifestano o peggiorano in gravidanza (paura di attraversare la strada, del buio, di non essere più desiderate ecc.): accettatele come sono, senza però dar loro troppa importanza. Più che con il ginecologo, in questo caso è meglio parlarne con lo psicologo o con le persone più vicine: e non c'è da aver vergogna a chiedere un po' di compagnia e di solidarietà.
  • È utile frequentare i corsi di preparazione al parto, che si tengono in molti consultori e ospedali, e le situazioni in cui si possono incontrare altre donne che vivono la vostra stessa esperienza (sono gruppi spesso guidati da uno psicologo).
  • Potete usare blandi sedativi a base di camomilla, valeriana o melissa.
  • Imparate a respirare in modo profondo, a rilassarvi e a godervi l'intimità con il vostro bambino.

Dolori all'inguine in gravidanza

secondo-trimestre-gravidanzaVerso la fine della gravidanza molte donne accusano dolore al basso ventre dovuto alla tensione dei legamenti laterali che sostengono l’utero. Quando tali legamenti sono troppo tesi è possibile che sentiate delle fitte ai fianchi.

Che cosa fare

  • Evitate i movimenti bruschi come alzarsi all’improvviso
  • Non stante in piedi a lungo e cambiate spesso posizione anche quando state sedute
  • Quando vi sdraiate su un fianco potrete trarre sollievo mettendo un cuscino sotto l'addome per sostenere il peso dell'utero

Contrazioni uterine in gravidanza

uteroÈ molto frequente che in gravidanza ci siano delle sensazioni dolorose all'addome, dovute a contrazioni uterine o al gonfiore causato dalla stitichezza. Le contrazioni di solito vengono avvertite come dolori simili a quelli mestruali e, quando l'utero è abbastanza grosso, si sente la pancia diventare dura si prova una sensazione di peso al basso ventre si prova una sensazione di peso al basso ventre .

Inoltre, molto spesso si sentono delle fitte, anche di una certa intensità, che colpiscono un lato dell'addome e si estendono alla vulva. Sono causate da stiramenti del legamento rotondo, partono dal fondo dell'utero e raggiungono l'inguine. Non hanno conseguenze e vengono accentuati da particolari movimenti o dalla vescica piena.

Con l'avvicinarsi del parto si possono avere contrazioni in serie anche molto frequenti, ma non dolorose: anche in questo caso si tratta di fenomeni normali che non devono preoccupare.

Le contrazioni uterine vanno sempre segnalate al ginecologo, specialmente se avvengono nei primi mesi di gravidanza.

Che cosa fare

  • Per prima cosa bisogna imparare a riconoscerle
  • è utile sempre contare quante volte al giorno vengono e prendere nota della frequenza; vanno poi descritte con precisione al ginecologo.
  • Se vengono dopo aver fatto qualche sforzo, dopo aver camminato a lungo o dopo un rapporto sessuale, normalmente non c'è da preoccuparsi; se succede, basta mettersi tranquille a riposo.
  • Sdraiatevi e riposatevi: spesso il dolore passa da solo. Pertanto, se avvertite dolori come quelli descritti, non è il caso di precipitarvi dal medico o al pronto soccorso
  • Se i dolori sono più frequenti e con le caratteristiche dell'inizio del travaglio (periodo prodromico), consultare il vostro medico e chiedere se potete assumere un comune antispastico in compresse o supposte
  • Se i dolori non diminuiscono e non riuscite a comunicare col medico curante, è consigliabile recarsi in ospedale

Dolori alla schiena in gravidanza

iperlordosiDurante tutta la gravidanza può capitare di avvertire delle contratture dolorose alla muscolatura lungo la colonna vertebrale. Sono dolori che possono essere anche piuttosto intensi e localizzati in punti diversi della schiena, ma che in ogni modo non devono preoccupare. Negli ultimi mesi, la pancia che cresce costringe la colonna vertebrale ad uno forzo continuo e ad un assetto diverso dal normale: risulta, infatti, naturale cercare un equilibrio più comodo spostando il busto all'indietro e il bacino in avanti.

il peso dell'addome causa un aumento della lordosi, cioè della curvatura in avanti della colonna lombare. Questo fenomeno, insieme al carico causato dall'aumento di peso, può determinare una compressione dei dischi intervertebrali, cioè dei cuscinetti elastici che separano una vertebra dall'altra, e dei nervi che, partendo dal midollo spinale, escono dalla colonna vertebrale.

Questa posizione provoca la contrazione continua di alcune fasce muscolari dell'addome e della schiena, che si traduce molto facilmente in una sensazione di indolenzimento o di vero e proprio dolore all'altezza delle reni. Possono inoltre insorgere sciatalgie, cioè dolori simili a 'stilettate' che partono dalla parte bassa della schiena o dai glutei, si prolungano lungo la parte posteriore della gamba e a volte arrivano fino al piede questo è dovuto per la compressione del nervo sciatico.

Che cosa fare

  • Limitate l'aumento di peso
  • Evitate di stare troppo a lungo sedute o ferme in piedi
  • Evitate di prendere freddo
  • Per prevenire questi dolori bisogna cercare di mantenere sempre la schiena in posizione corretta: date la preferenza agli schienali rigidi, mettete un cuscino dietro ai reni quando state sedute in poltrona o in macchina in modo che la schiena risulti ben appoggiata; evitate i divani dove si sprofonda.
  • Cercate una posizione di riposo che eviti la pressione del bambino sulla colonna vertebrale. Mettetevi carponi quanto più spesso potete (scoprirete che pulire il pavimento della cucina può sorprendentemente dare un grande sollievo al vostro mal di schiena)
  • Per farli passare, di solito è sufficiente riposarsi un po' stando sdraiate, magari facendosi massaggiare delicatamente la parte dolorante.
  • Consultate uno specialista fisiatra, che vi consiglierà una ginnastica specifica
  • Se il dolore rimane, il medico potrà consigliare una pomata o la terapia più indicata.
  • Negli ultimi mesi, può essere utile anche Indossate l'apposita guaina elastica per la gravidanza per mantenere la schiena più sostenuta.

Tiroide e gravidanza

Tiroide e gravidanza

La gestione della patologia tiroidea in gravidanza pur essendo un tema strettamente specialistico, rappresenta in Italia, un frequente problema clinico.

Non è infatti infrequente che una quota anche ragguardevole di donne intraprenda la gravidanza con disfunzioni della tiroide, quali l’ipertiroidismo  o l’ipotiroidismo conclamato o subclinico, misconosciute o non completamente controllate, con  conseguenze potenzialmente dannose sul feto.

Negli anni più recenti sono stati dedicati numerosi studi alla comprensione dei meccanismi che regolano il rapporto tiroide-gravidanza e, in ambito nazionale ed internazionale, sono state elaborate linee guida che forniscono raccomandazioni pratiche di carattere diagnostico e terapeutico  agli operatori sanitari impegnati  nel settore.

Riteniamo pertanto utile analizzare in questo breve report i principali problemi che si incontrano nella gestione clinica della patologia tiroidea in gravidanza.

Prima di esaminare le principali problematiche cliniche è opportuno però chiedersi: ...



Bibliografia

  • http://www.ilmiobaby.com/

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