Il secondo anno di vita del bambino mese dopo mese

I bambini a due anni come sono e come si comportano

I bambini a due anni imparano per imitazione

Nell’ambulatorio del medico la bimba di 2 anni si mette solennemente lo stetoscopio su diversi punti del torace, poi si ficca la lampadina nell’orecchio e rimane un po’ perplessa perché non vede nulla. A casa segue i genitori come un’ombra imitandoli in tutto e con la massima serietà: scopa e spolvera quando lo fanno loro, si lava i denti quando anche loro se li lavano. Fa passi da gigante per quel che riguarda la coordinazione dei gesti e la sua capacità di comprensione e questo grazie a una costante imitazione degli altri.

Verso i due anni non si mostra ancora indipendente, anzi il contrario. Sembra rendersi perfettamente conto di chi sia che le dà un senso di sicurezza e lo dimostra in diversi modi. Una madre potrebbe lamentarsi che la sua bimba di 2 anni sembra si stia trasformando in una donnicciola solo a casa perché quando sono fuori la bimba si attacca alle sue gonne e si nasconde dietro di lei quando incontrano qualche conoscente. È un’età in cui piangono spesso, il che probabilmente significa che hanno bisogno di conforto e di vicinanza con i genitori. A questa età è molto probabile che si arrampichi ancora fuori del letto per raggiungere il resto della famiglia o che chiami dalla sua stanza. Può facilmente turbarsi se i genitori la lasciano da qualche parte, se qualcuno che fa parte della famiglia se ne va per alcuni giorni o se la famiglia trasloca in una nuova casa. È bene tener presente questa sua particolare sensibilità quando si progettano dei cambiamenti in casa.

2 anni è l’età in cui si deve incoraggiare la socievolezza

Osservano i giocattoli degli altri

A due anni i bambini non giocano molto insieme, in collaborazione. Però, a ciascuno piace osservare le occupazioni dell’altro e si divertono a giocare l’uno vicino all’altro. Vale la pena di disturbarsi a portare un bambino di due anni, ogni giorno se possibile o almeno parecchie volte la settimana, in un posto in cui giocano altri bambini. Un bimbo di due anni e mezzo o 3 anni non si adatterà a dividere i giocattoli, a far chiasso e capitomboli, se non ha già passato alcuni mesi in compagnia di altri bambini.  

13 Mesi

Il tuo piccolo ha spento la sua prima candelina.  Questi primi dodici mesi sono passati talmente in fretta che quasi non riesci a renderti conto di come abbia fatto a diventare così grande in così poco tempo! Con l’ingresso nel tredicesimo mese si apre una nuova emozionante stagione per entrambi: il tuo piccolo non è più un bebé e non è ancora diventato un bambino. Si potrebbe quasi definire un “esploratore” in miniatura: infatti non passa giorno che non conquisti una nuova meta!

Forse ha già iniziato a muovere i primi incerti passi. E se non lo ha fatto ancora, attenzione: potrebbe iniziare da un momento all’altro. Anche la comunicazione tra voi è diventata più ricca. Se prima era perfettamente in grado di farti comprendere i suoi desideri attraverso gesti e piccole smorfie, ora potrebbe già pronunciare chiaramente alcune parole (mamma, papà, nanna, nonna, ciao…) e una serie di parole inventate per indicare oggetti di uso comune. Sollecitalo ripetendo le parole corrette abbinate agli oggetti così da stimolare il suo apprendimento.

Anche le sue attività diventano ogni giorno più dinamiche. Puoi mettere alla prova le sue nuove abilità riempiendo il salotto di cuscini di tutte le dimensioni, che potrai collocare soprattutto vicino al divano: vedrai che questa novità non lo lascerà certo indifferente e che, in men che non si dica, il tuo piccolo esploratore si trasformerà in un rodato arrampicatore! Puoi stimolarlo anche con giochi da spingere e da tirare, con “cercaforme” con blocchi sagomati oppure con le costruzioni.

Ma siccome da qui in avanti comincia ad avventurarsi alla scoperta della casa, non dimenticare di rendere la tua abitazione più sicura: nascondi le sostanze velenose, metti fuori dalla sua portata i piccoli oggetti, fa in modo che non riesca ad aprire i cassetti, specie quelli che contengono oggetti potenzialmente pericolosi.

Prova però a non preoccuparti troppo quando cade e a non precipitarti ad aiutarlo, a meno che non si sia fatto effettivamente male. Per imparare a camminare non si può fare a meno di cadere. Essere eccessivamente ansiosa non aiuta: l’importante è creare un ambiente protetto nel quale il tuo bambino possa sperimentare la sua nuova indipendenza.

14 Mesi

A quattordici mesi il tuo bambino è in continua e perenne attività! Ogni giorno che passa acquisisce nuove competenze e cerca sempre nuove occasioni per sperimentarle. Potrebbe già bere da solo dalla tazza. Inoltre, pur avendo un vocabolario alquanto limitato, riconosce molte più parole di quelle che riesce a pronunciare. E ogni volta che conquista un nuovo vocabolo non vede l’ora di farlo sapere al mondo intero. Per esempio, se impara a dire “pappa”, cercherà persone che stanno mangiando ovunque – nei cartoni, nei libri illustrati e nella realtà – solo per il piacere di mostrare quanto il suo linguaggio sia forbito!

Sta imparando a mangiare da solo e spesso preferisce non farsi aiutare. Peccato, però, che a volte non comprenda la differenza tra mangiare e giocare, e non è difficile che gli venga voglia di lanciare il cibo in aria o di impiastricciarsi i capelli! Anche se in questi momenti ti viene voglia di arrabbiarti, respira forte e cerca di prenderla con filosofia: non ti sta sfidando, è solo il suo modo di entrare in contatto col mondo. Mangiare da solo fa parte del percorso di apprendimento e in questa fase l’apprendimento può essere davvero molto caotico!

La buona notizia è che in questo periodo non è più necessario cucinare appositamente per il tuo piccolo. Il tuo bambino è pronto a mangiare la maggior parte dei cibi che prepari per il papà e per il resto della famiglia. Puoi approfittare di questa novità per introdurre una dieta più sana di cui beneficeranno tutti: adotta un’alimentazione varia e bilanciata, preferisci i cibi biologici e di stagione e cerca di ridurre gli zuccheri. Le merende a base di dolci e merendine possono essere facilmente sostituiti da gustose macedonie di frutta fresca!

A questa età il tuo piccolo probabilmente comincerà anche a fare i capricci. Se ha delle esplosioni di rabbia, cerca di non perdere la calma. La cosa migliore è non accorrere a consolarlo, ma neppure rimproverarlo. Cerca di fargli comprendere che il suo atteggiamento non ti è indifferente, ma che non sei disposta a cedere dinanzi ai suoi scoppi d’ira. La tua fermezza lo tranquillizzerà, e presto tornerà sorridente e pronto a nuovi giochi e nuove coccole.

E’ probabile che al tuo bambino stiano spuntando o siano già spuntati i denti premolari. Assai utile per la loro sana crescita dentini è l’assunzione di fluoro, calcio e Vitamina D. Cerca di ridurre al minimo invece l’uso di bevande dolci soprattutto prima di andare a letto.

15 Mesi

Secondo i pediatri il quindicesimo mese rappresenta un momento di svolta nello sviluppo di ogni bambino. A questa età circa il 90% dei piccoli è in grado di camminare e il 75% sa pronunciare almeno cinque parole semplici, tra cui ovviamente “mamma” e “papà”. In questa fase, inoltre, i bimbi comprendono buona parte di ciò che le mamme dicono loro e riescono anche a seguire alcune piccole indicazioni, come ad esempio “vieni qua”, “guarda lì” o “posa il cucchiaio”.

Ma quello che rende questo periodo veramente speciale è che ora il tuo piccolo comincia a mostrare un nuovo interesse per la lettura: se fino a poco tempo fa potevi mostrargli le illustrazioni stampate su un libro solo prima di andare a dormire, ora potrebbe chiederti di indicargli le figure o perfino guardarle da solo. Non dimenticare di leggergli ogni giorno qualcosa e, se non ha la pazienza di ascoltare seduto sulle tue gambe, non desistere: può gustarsi la storia anche mentre gioca sul pavimento accanto a te!

Diversamente da qualche settimana fa, tuo figlio adesso cerca di partecipare attivamente alla vita della casa. Forse sta cercando di aiutarti! Per esempio potrebbe voler tirare lo scarico del bagno o parlare al telefono, e se impugna la scopa può darsi che stia provando a spazzare in cucina. Ma i giochi non lo lasciano certo indifferente: probabilmente gli piaceranno di più quelli in cui può spingere o tirare, perché presentano il vantaggio di poterli portare con sé e lo aiutano a mantenersi in equilibrio.

In questo periodo il tuo bimbo sta imparando a manifestare i propri sentimenti. Ma ha ancora tanta strada da fare, e sta a te interpretare le sue emozioni più profonde. Attenzione a quando dorme: non è ancora in grado di distinguere i sogni dalla realtà, e non lo sarà ancora per qualche anno. Se comincia a piangere e urlare nel mezzo della notte, forse è perché ha fatto un brutto sogno. Accade spesso nei momenti particolarmente delicati della vita di un bambino, come l’ingresso all’asilo o l’arrivo di una nuova babysitter. In questi casi cerca di calmarlo parlandogli con voce affettuosa, mentre lo accarezzi dolcemente. E se il brutto sogno si ripresenta, prova a inventare qualche rito propiziatorio per scacciare i mostri cattivi dalla stanza.

16 Mesi

Sono passati da un pezzo i giorni in cui il tuo piccolo non faceva altro che mangiare e dormire tutto il giorno. E se allora ti lamentavi della fatica che comporta accudire un bambino, ora che sei in movimento tutto il giorno guardi con rimpianto i bei tempi andati… Ma le meravigliose avventure del tuo piccolo esploratore ti ripagano da ogni fatica: non ti stancheresti mai di guardarlo correre, saltare, arrampicarsi e… cadere. A questo punto il tuo instancabile cucciolo sta sviluppando una vera e propria passione per il mondo circostante e mette in campo i cinque sensi per carpirne i segreti: avrai notato come guarda, tocca, odora e si porta in bocca qualsiasi oggetto gli capiti a tiro.

A questo punto il tuo bambino ha già scoperto le sue doti artistiche. Sa a cosa serve una matita colorata e appena ne vede una in giro cerca di afferrarla. Scarabocchiare diventerà sicuramente una delle sue occupazioni predilette, ma per il momento prova a scrivere su qualsiasi superficie: libri, mobili e pareti per lui sono ottimi supporti per dare sfogo al suo talento! Anche se ti conviene controllarlo sempre mentre colora, il disegno è un’attività che va incoraggiata. Potresti comprare dei colori atossici e predisporgli un posticino dove possa disegnare liberamente. Nel giro di poco tempo appronterà una collezione di “opere d’arte”, che potrai esporre sul frigorifero o in altri luoghi della casa.

In questo periodo il tuo bambino ama sfidare continuamente i propri limiti. Ora che sa camminare, tenterà anche di trasportare oggetti troppo pesanti o difficili da afferrare. E se sa già arrampicarsi sul divano, proverà a usare la sedia del salotto come trampolino verso il tavolo. Non perderlo mai di vista e rendi la tua casa più sicura possibile. La cucina può trasformarsi in un luogo particolarmente pericoloso: è bene prendere l’abitudine di cucinare sui fornelli più interni e di tenere le pentole al di fuori della portata del bambino. E se tuo figlio mostra il desiderio di aiutarti a preparare la cena, acquista un set di stoviglie e padelle giocattolo: vedrai come si divertirà a giocare con te al piccolo chef!

17 Mesi

Ciò che per te è un banale oggetto della routine quotidiana è fonte di meravigliosa attrazione per il tuo bambino. Spazzole per capelli, pentole e telefonini rappresentano per il tuo piccolo tentazioni irresistibili e trampolini di lancio verso il mondo dei più grandi. A diciassette mesi un bambino sa fare già molte cose: è generalmente in grado di usare oltre quindici parole diverse e nel 90% dei casi cammina con sufficiente scioltezza da riuscire a piegarsi a raccogliere un oggetto sul pavimento per poi rialzarsi e riprendere la sua passeggiata. Ma quelli che a te appaiono come incredibili progressi per lui rappresentano soltanto tappe intermedie verso nuove mete.

A questa età un bambino non si stanca mai di sottoporsi a nuove sfide. Se fino a qualche settimana fa aveva bisogno del sostegno della tua mano per camminare, oggi vuole salire le scale da solo o addirittura arrampicarsi sulle sedie. Tu sei il suo esempio e il suo modello: vorrebbe fare esattamente quello che fai tu! Può accadere che pretenda di lavarsi i denti da solo o anche che si faccia spazzolare i capelli soltanto dopo che tu gli abbia lasciato spazzolare i tuoi.

Non è sbagliato cercare di assecondare il suo desiderio di indipendenza e permettergli di fare le cose che fanno i grandi, come aprire un cassetto o rispondere al telefono, ma solo a patto che si tratti di azioni e comportamenti sicuri. Una buona idea può essere incoraggiare il tuo bambino a eseguire ogni giorno dei piccoli compiti, come rimettere i giocattoli a posto nell’apposita cesta o mangiare da solo.

A volte ti sorprenderà scoprire quanto il tuo bimbo sia affezionato ai piccoli gesti quotidiani. Conosce perfettamente le diverse azioni che scandiscono la sua giornata, e ama che tutto venga fatto nell’ordine consueto. Le ripetizioni non lo annoiano, anzi l’idea di vivere in un mondo dove tutto si ripete esattamente nello stesso modo il giorno precedente gli crea una sensazione di fiducia e sicurezza. Se non lo fai già, prova a inserire nella sua routine la lettura di una favola prima di andare a dormire e l’ascolto della musica durante la giornata. Sentire leggere lo aiuterà a sviluppare la capacità di comprensione e ad arricchire il vocabolario, mentre ascoltare diversi generi musicali contribuisce a scandire i vari momenti della giornata.

18 Mesi

Ti capita mai di guardare il tuo bambino e ricordare i suoi primi vagiti di neonato? È quasi incredibile ciò che è accaduto in appena diciotto mesi! Se non è proprio un ometto, poco ci manca, e a volte ti scopri a fantasticare su come sarà da grande. Avrà ancora quel suo sorriso irresistibile? Conserverà l’allegria con cui oggi saluta il mondo e tutti i suoi abitanti? E soprattutto ti chiamerà ancora mamma con lo stesso entusiasmo di oggi? La verità è che quasi vorresti che non crescesse mai, anche se i suoi progressi quotidiani ti creano gioia e ammirazione. Confessa, a volte ti domandi se per caso tuo figlio non sia un genio!

Durante questo diciottesimo mese le sue abilità linguistiche e motorie si stanno consolidando. Molti bambini a questa età riescono a collegare due parole insieme, creando delle semplici frasi rudimentali nella forma ma assolutamente chiare nel significato. Alcuni, poi, riescono perfino a pronunciare il proprio nome. Inoltre, ora che si sentono in grado di camminare, correre e saltare, molti cominciano a superare quell’ansia da separazione che li portava ad aggrapparsi alle madri.

In questa fase alcuni iniziano anche a mostrare interesse per le persone, soprattutto quando si tratta di bambini della loro stessa età. Non ti stupire, però, se il tuo piccolo guarda agli altri bimbi più con curiosità che con desiderio di fare amicizia e se a volte manifesta degli atteggiamenti aggressivi: non è ancora arrivato il tempo della socializzazione!

Già da ora però è così bello guardarlo interagire con gli altri bambini… A proposito: cosa hai fatto delle centinaia di foto che hai già scattato? Perché non provi a costruire una scatola speciale con i ricordi di famiglia? Oltre alle fotografie, potresti conservare il suo primo ciuccio e le sue prime scarpine, ma anche la sua prima candelina, i suoi migliori disegni o quella bella conchiglia che avete trovato insieme sulla spiaggia… Insomma, sono infiniti gli oggetti e le immagini che possono raccontare la storia di una madre e del suo bambino. Oggi conservare le cose più belle può darti un senso di allegria e serenità, domani la scatola dei ricordi può diventare un regalo meraviglioso per tuo figlio.

19 Mesi

Quante parole è in grado di pronunciare il tuo bambino? Talmente tante che da un pezzo non riesci più a portare il conto. Secondo gli esperti a diciannove mesi un bimbo articola dalle dieci fino alle cinquanta parole, ma ne comprende circa duecento. Tra il diciottesimo e il ventesimo mese, inoltre, apprende più o meno dieci vocaboli al giorno, quindi attenzione a ciò che dici e non sorprenderti se gli senti ripetere parole che non gli hai mai insegnato. Continua a parlare con lui, a raccontargli delle storie, a indicargli il nome delle cose e a spiegargli cosa stai facendo. I tuoi sforzi non saranno vani e il tuo piccolo amplierà ulteriormente il suo vocabolario e arricchirà le sue conoscenze sul mondo.

Anche il suo sviluppo motorio sta facendo dei notevoli progressi: ora il tuo bambino corre, riesce a tirare la palla e sa usare perfino forchetta e cucchiaio. E, sebbene la sua compagna di svaghi preferita resti ancora e comunque tu, probabilmente inizia anche a giocare da solo. In questa fase, inoltre, i bambini cominciano a manifestare maggiore interesse verso alcuni giocattoli, come la palla, i pupazzi di pezza, le macchinine e i puzzle.

È una buona idea coinvolgerlo sempre di più nella routine domestica. Quando ti chiede di fare quello che fai tu, non rispondergli sempre di no. È ovvio che non ha ancora l’età per apparecchiare la tavola o per caricare la lavastoviglie, ma ci sono tante piccole cose che può fare per sentirsi utile. Puoi insegnargli a sistemare i tovaglioli accanto ai piatti, a mettere la sua forchetta sporca nel cestello della lavastoviglie. Certo, non ti sarà di enorme aiuto, ma non è quello l’obiettivo; ciò che importa è che lui si sentirà ascoltato e gratificato, e apprezzerà le sue nuove responsabilità.

20 Mesi

Pensi che il tuo bambino sia difficile e a volte perfino intrattabile? Non preoccuparti, con l’avvicinarsi dei due anni i piccoli possono diventare più aggressivi e prepotenti. Spesso questo comportamento nasce dal desiderio di rendersi più indipendenti o di utilizzare a tutto campo le nuove abilità linguistiche e motorie. La maggior parte delle volte la vittima preferita sei proprio tu: non facendo quello che gli chiedi o quello che sa che ti aspetti da lui, il piccolo cerca di capire fino a dove gli è consentito spingersi.

Qual è il modo migliore di rispondere alle sue sfide e ai suoi capricci? La cosa da fare probabilmente è fissare dei limiti e attenervisi fermamente. Stabilire delle regole non vuol dire però diventare rigidi o inflessibili e neppure riempire la vita del bimbo di divieti. Significa piuttosto far capire al bambino quali sono le cose importanti sulle quali non si può negoziare: per esempio mai e poi mai gli sarà permesso salire in piedi su una sedia collocata vicino alla ringhiera del terrazzo o entrare da solo nella vasca da bagno mentre tu sei di là a rispondere al telefono.

A volte il tuo bambino può diventare talmente impertinente da farti uscire fuori dai gangheri. Se ad esempio morde o graffia un coetaneo, non reagire con una punizione esemplare come uno scappellotto. Non è facendogli capire cosa vuol dire provare dolore che lo persuaderai a non essere aggressivo con gli altri. Avverrà piuttosto il contrario: il tuo piccolo penserà che alzare le mani è lecito, ed anzi è il modo giusto di reagire a una situazione che sentiamo ingiusta o poco piacevole. Prova invece a tirarlo in disparte e a spiegargli in modo calmo ma deciso che non ammetti quel comportamento e che non vuoi che si ripeta. Anche se non otterrai immediatamente l’effetto sperato, hai inviato un messaggio che prima o poi arriverà a destinazione.

21 Mesi

Che bello il tuo piccolo parla tutto il giorno! Sa dire tante parole, gli piace cantare e a volte ti capita di sentirlo abbozzare un motivetto familiare tra sé e sé. A ventuno mesi di età un bambino generalmente è in grado di dire alcune semplici frasi. Ma questo è il periodo in cui il linguaggio si può anche arricchire di termini meno comuni e familiari. Non ti stupire se nel suo vocabolario compariranno parole come “scooter”, “tirannosauro” o “tagliatelle”. Certo, sulla bocca del tuo piccolo queste parole assumeranno un suono talmente diverso da quello reale che a volte perfino tu stenterai a riconoscerle. Ma questo è il bello dei più piccoli: riescono sempre a stupirti a farti sorridere.

In queste settimane molte mamme si chiedono se non sia per caso l’età giusta per cominciare ad abituare i bambini a togliere il pannolino. Gli esperti non sempre concordano su quando iniziare a usare il vasetto, ma di solito preferiscono ritardare i tempi piuttosto che anticiparli. Potresti cominciare a testare il tuo bambino, soprattutto allo scopo di comprendere se sia già in grado di registrare lo stimolo. Ma è meglio non costringerlo a prove premature, che possono rivelarsi faticose e perfino frustranti.

Sono tante le attività in cui puoi coinvolgere il tuo piccolo in questa fase. Potresti insegnarli fin da ora a prendersi cura di qualcosa o di qualcuno. Un’ottima idea potrebbe essere quella di affidargli una piantina, che poi si preoccuperà di innaffiare ogni giorno, ovviamente sotto la tua supervisione. Ma potrebbe anche avere il compito di dare da mangiare al pesce rosso o di lasciare ogni mattina qualche briciola di pane per i passerotti sul davanzale. Sono azioni semplici da eseguire che possono gratificare il tuo bambino ed aiutarlo a costruire un rapporto positivo con gli animali e con le piante. Non è mai troppo presto per diventare piccoli ecologisti!

22 Mesi

Ti capita spesso di pensare che il tuo sia un bambino terribile? A volte ti sembra di non riuscire più a gestirlo? Non disperare, non sei certo l’unica mamma a combattere con le intemperanze dell’età: si avvicinano i due anni, un’età che molti esperti e soprattutto molti genitori considerano particolarmente complessa e difficile. Ma se tuo figlio ha cominciato a fare più capricci del solito, se la parola che dice più spesso è “no” e se ha dei frequenti scatti di rabbia non è certo perché è particolarmente “ribelle”.

Ventidue mesi per un bimbo non sono certo un periodo semplice: non è più il “cucciolino” dei mesi addietro, ma non è ancora diventato un bambino grande. Hai mai provato a metterti nei suoi panni? Probabilmente è il più piccolo della famiglia, gli viene sempre detto cosa può fare e cosa non può fare e non può decidere neppure quanti cartoni al giorno guardare! E come se non bastasse, non riesce a padroneggiare completamente i movimenti e a dire tutte le cose che vorrebbe. Probabilmente è proprio questa difficoltà a esprimersi a pieno a renderlo più irascibile e a provocargli scoppi di rabbia e delusione.

Che cosa puoi fare per il tuo piccolo? Innanzitutto apprezzare sempre i suoi sforzi e mostrargli che i suoi progressi non ti lasciano certo indifferente. Cerca sempre di sminuire gli aspetti negativi e di puntare su quelli positivi: se non riesce a calciare bene la palla, incoraggialo comunque e digli che ha fatto proprio un bel tiro! Ma prova a comprendere anche tutte quelle emozioni che non riesce a esprimere. A volte uno scoppio di rabbia può nascondere solo fame o stanchezza, altre volte può nascere da un senso di disagio più profondo. In entrambi i casi è importante rintracciare le cause e agire su di esse. Una buona comunicazione con il tuo bambino può aiutarti a evitare molti problemi presenti e futuri.

23 Mesi

Come è cambiato il tuo bambino negli ultimi mesi! Appena un anno fa era poco più di un bebè e ora già si avvicina il secondo compleanno. A proposito: hai già pensato a come festeggiarlo? La cosa migliore probabilmente è una piccola festa in famiglia o con gli amici più stretti. E anche se tuo figlio preferisce giocare da solo e non riesce ancora ad apprezzare pienamente la compagnia dei suoi coetanei, potresti comunque provare a invitare qualche bambino della sua età. Sta per iniziare la fase della socializzazione e, con un po’ di fortuna, potrai assistere a qualche breve momento di gioco interattivo tra i bambini.

Se in questo periodo il tuo bimbo si lamenta più del solito potrebbe dipendere dal fatto che gli stanno spuntando i molari. A differenza degli incisivi e dei canini, la nascita di questi denti può creare qualche leggero fastidio. A tre anni il tuo bambino avrà già i venti denti primari, mentre la dentizione permanente comincerà a partire dal sesto anno di età. Continua a preoccuparti della sua igiene orale, e non lasciarti ingannare dalla sua apparente abilità nel maneggiare lo spazzolino. Dovranno passare ancora alcuni anni prima che il tuo aiuto si renda superfluo.

Hai notato che da un pezzo il tuo piccolo ha cominciato a scalare le sbarre del lettino? Ebbene, è arrivato il momento di mettere fine a questa spericolata attività. Potresti portare il materasso a livello più basso, ma potrebbe anche essere già tempo di trasferire tuo figlio in un letto vero e proprio. Non sottovalutare questo momento di passaggio, che viene avvertito con forza da tutti i bambini. E se il tuo stenta ad abituarsi, non mettergli fretta. Lascia il letto pronto fino a che non gli verrà voglia di sperimentarlo. Metti in conto che nei primi tempi potrebbe svegliarsi di notte e venire a chiederti di dormire nel lettone. Ma fa parte del gioco: vedrai che il tuo piccolo si abituerà prima di quanto non ti aspetti.

Per proteggere i tuo bambino da eventuali cadute procurati una spondina per il letto che potrai comodamente inserire e fissare sotto il materasso.