Sviluppo del Bambino dai 6 agli 11 anni: dopo i sei anni inizia l’adattamento al mondo esterno

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Molti sono i cambiamenti dopo i sei anni

A questa età i bambini diventano più indipendenti dai genitori, persino impazienti nei loro confronti. S’interessano di più a ciò che fanno e dicono gli altri bambini. Sviluppano un maggiore senso di responsabilità nei riguardi di cose che loro considerano importanti. La loro coscienza può diventare così rigida da rimproverarli per cose di poca importanza come, per esempio, il calpestare le fessure del marciapiede. Si interessano ad argomenti impersonali, come l’aritmetica e i motori, insomma incominciano a emanciparsi dalla famiglia e a prendere il loro posto, come cittadini responsabili, nel mondo esterno.

Un esempio viene offerto dalla spiegazione di Freud a proposito di ciò che avviene nell’inconscio dei bambini e che li trasforma in modo così radicale dal punto di vista psichico. Fra i 3 e i 5 anni i bambini erano di solito teneri e affettuosi; imitavano con fierezza ciò che i genitori dicevano e facevano, dentro e fuori casa. La bimba cercava sempre di essere come la mamma che lei ammirava molto e sentiva un forte e romantico affetto nei confronti del padre. Per il bambino era esattamente l’opposto. Questi sentimenti possessivi e romantici li portano ora a un crescente senso di rivalità nei confronti del genitore dello stesso sesso. La paura inconscia del risentimento da parte del genitore e la preoccupazione derivata dalle differenze fisiche fra i due sessi causeranno alla fine un capovolgimento dei loro sentimenti. Il piacere che provavano prima nel sognare a occhi aperti romantiche situazioni diventa ora avversione. I bambini possono anche rifiutarsi di farsi baciare dai genitori e la loro avversione si proietta anche sui bambini del sesso opposto, per esempio, borbottano quando vedono scene d’amore al cinema. Probabilmente, questo atteggiamento, li rende maggiormente interessati ad argomenti di tipo astratto come la matematica, la lettura, le scienze eccetera. Questo è anche in parte la spiegazione del perché i bambini sono a quest’età emozionalmente pronti per cominciare la scuola.

Un altro modo di considerare i cambiamenti psicologici che hanno luogo nei bambini intorno ai 6 - 7 anni è di vedere anche in che modo questi sono collegati all’evoluzione degli esseri umani, dai loro antenati pre-umani in poi. È probabile che ogni individuo durante il periodo dai sei ai 12 anni ripercorre, quella particolare fase dell’evoluzione. Milioni di anni fa i nostri antenati pre-umani erano in grado di raggiungere uno sviluppo completo, sia fisico sia degli istinti, all’età di cinque anni. Nei loro atteggiamenti, nei confronti della vita familiare, essi si comportavano, benché completamente sviluppati, né più né meno che come i nostri bambini di 5 anni:

  • erano contenti di vivere in famiglia, anche dopo la crescita,
  • contenti di ubbidire ai più anziani,
  • si sforzavano di essere come loro e di imparare da essi.

In altre parole, questi pre-umani erano legati tra di loro per la vita da stretti rapporti familiari. È soltanto molto più tardi, nel corso dell’evoluzione, che i nostri antenati svilupparono la capacità di rendersi più indipendenti dai loro genitori, impararono a vivere in una società più vasta per mezzo della cooperazione, di regole, di autocontrollo e esercitando una maggiore attività raziocinante. Allo stesso modo, occorrono anni prima che ciascun individuo impari ad adattarsi a questo complicato mondo adulto. Probabilmente questa è la ragione per cui lo sviluppo fisico degli esseri umani è così lento. Il neonato cresce rapidamente, come un animale, e lo stesso accade al bambino più tardi nel periodo della pubertà. Ma, tra questi due periodi lo sviluppo si rallenta sempre di più, specialmente nei due anni che precedono l’inizio della pubertà. È come se la natura dicesse:

“Prima che io vi affidi un corpo robusto e la pienezza degli istinti, dovrete imparare a ragionare per conto vostro, controllare i vostri desideri e istinti tenendo conto del vostro prossimo. Dovete imparare a stare insieme agli altri, a comprendere il significato delle regole di condotta vigenti al di fuori della vostra famiglia e a studiare i metodi e i sistemi con cui la gente vive”.

L’indipendenza dai genitori

I bambini dopo i sei anni continuano ad amare profondamente i genitori nel loro intimo, ma di solito non lo dimostrano esternamente. Essi sono più freddi nei confronti degli adulti in generale, a meno che non ritengano che siano persone eccezionali. Non vogliono più essere amati come un oggetto o semplicemente perché sono graziosi. Cominciano ad acquisire un loro senso di dignità come individui e vogliono essere trattati come tali.

Da questa esigenza di essere indipendenti dai genitori i bambini derivano la tendenza a rivolgersi, in misura sempre crescente, ad altre persone adulte di loro fiducia al di fuori della famiglia, per avere da loro idee e conoscenze. Se essi, erroneamente, pensano che il loro adorato insegnante di scienze abbia detto che i globuli rossi sono più grandi di quelli bianchi, non c’è niente che i genitori possano fare per far cambiare loro idea.

I concetti di ciò che è giusto e di ciò che è sbagliato che i bambini hanno ricevuto dai loro genitori, non verranno però dimenticati, infatti sono stati così profondamente assorbiti che i bambini li considerano ormai come loro proprie idee. Essi sono quindi irritati quando i genitori insistono nel ricordar loro come devono comportarsi bene, perché essi già lo sanno e vogliono essere considerati come degli individui responsabili. 

Le cattive maniere dei bambini

Le buone maniere sembrano scomparse!

I bambini abbandonano il vocabolario imparato dagli adulti e cominciano a parlare in maniera più rude. Vogliono vestirsi e tagliarsi i capelli come gli altri bambini, possono decidere di andare in giro con la scarpe slacciate quasi come se questo fosse un’uniforme. È possibile che si comportino male a tavola, che non si lavino le mani prima di mangiare, che pasticcino nel piatto e si riempiano la bocca eccessivamente. Talvolta pigliano a calci distrattamente le gambe del tavolo. Buttano sempre i loro vestiti per terra e sbattono le porte o le lasciano aperte. Senza rendersene conto i bambini stanno in realtà cercando di fare tre cose contemporaneamente:

  • essi stanno assumendo il modello di comportamento tipico dei propri coetanei;
  • affermano il loro diritto di essere indipendenti dai propri genitori
  • si sentono a posto con la loro coscienza perché pensano di non fare niente di moralmente sbagliato.

Queste “ cattive maniere” o “ cattive abitudini” possono preoccupare i genitori, che temono che i bambini stiano dimenticando tutto quanto di buono è stato loro insegnato. In realtà, questi cambiamenti sono invece la prova che i bambini hanno ormai imparato per sempre qual è il corretto modello di comportamento, altrimenti non vi si ribellerebbero.

Tutto ciò verrà fuori di nuovo, una volta che essi riterranno di aver conquistato la loro indipendenza. Nel frattempo sarà bene che i genitori si convincano che i loro figli stanno crescendo normalmente. Questo non significa che tutti i bambini sono necessariamente delle pesti durante questo periodo. Può darsi che i bambini di genitori alla mano non mostrino alcun segno di ribellione. La maggior parte delle bambine manifestano in genere un minor spirito di ribellione dei maschi, ma se le studiate attentamente scoprirete comunque i segni di un cambiamento nel modo di fare.

Che fare? Come affrontare queste modalità? Dopo tutto, i bambini devono farsi il bagno una volta ogni tanto e ripulirsi almeno la domenica. Riuscirete forse ad accettare alcune delle loro abitudini meno irritanti, ma non dovete assolutamente cedere su questioni che ritenete veramente importanti. Quando dovete chiedere loro di lavarsi le mani, usate un tono normale, infatti, quello che più li irrita è il tono imperioso, brontolone che li sprona ancora di più a essere “bastian contrario”.

I bambini si riuniscono in Gruppi e associazioni

Questa è l’età in cui fioriscono fra i ragazzi le bande e le associazioni. Un gruppo di ragazzi che sono già amici decidono di formare una società segreta. Lavorano con gran lena per preparare distintivi da mettere all’occhiello, per decidere un posto dove riunirsi (possibilmente nascosto) e per preparare un elenco di regole. È probabile che non stabiliranno mai di quale segreto si debba trattare, ma l’idea di segretezza probabilmente rappresenta la necessità di dimostrare che possono governarsi da soli, senza essere scocciati dagli adulti né ostacolati da altri bambini più sottomessi.

Sembra che sia di aiuto ai bambini, quando cercano di agire da adulti, stare insieme ad altri che la pensano come loro. Il gruppo quindi cerca di mettere a posto gli estranei facendo loro capire che sono stati lasciati fuori o tormentandoli. Tutto ciò può sembrare crudele ed egoista agli adulti, la verità è invece che noi adulti siamo abituati a metodi più raffinati per criticarci l’un l’altro. I bambini sentono solo l’istinto di organizzare una vita comunitaria e questa è una delle forze che fa funzionare la nostra civiltà.

Aiutare i bambini ad essere socievoli e simpatici

I primi passi importanti nell’educare i bambini perché siano socievoli e simpatici sono:

  • non fare una tragedia per un nonnulla nei primi anni,
  • lasciarli stare con altri bambini coetanei a partire dall’età di un anno;
  • lasciarli liberi di svilupparsi ed emanciparsi;
  • fare meno cambiamenti possibili nel luogo di abitazione e nella scuola;
  • lasciarli il più possibile vestire, parlare, giocare e avere gli stessi permessi e privilegi degli altri bambini del condominio o di sua conoscenza, anche se non approvate il modo in cui questi sono educati (ovviamente nei limiti del buon senso).

Con questo non si sta consigliando di lasciar loro frequentare le peggiori canaglie della città, né voi dovete prestar fede quando dicono che i loro amici hanno molta più libertà di loro.

Il modo in cui una persona adulta si comporta nel suo lavoro, nella vita familiare e sociale, dipende molto dal modo come si è comportata con gli altri bambini quando era piccola. Se i genitori inculcano nel ragazzo buone regole e alti ideali in famiglia, questi formeranno in parte il suo carattere e si manifesteranno più tardi, anche se attraversa una fase di linguaggio volgare e di modi rozzi per un certo periodo durante l’adolescenza. Ma se i genitori sono infelici per l’ambiente in cui vivono e per i compagni che il figlio frequenta, gli danno la sensazione di essere diverso dagli altri e lo scoraggiano dal contrarre amicizie, il giovane può crescere incapace di mescolarsi con qualsiasi gruppo o di avere una vita serena. Allora i suoi buoni principi non saranno di alcuna utilità a lui o alla società.

Se un bambino ha difficoltà a farsi degli amici, la cosa più utile sarà di poterlo mandare a una scuola e in una classe dove il programma è abbastanza flessibile. Allora il maestro potrà disporre le cose in modo che il bambino abbia le occasioni di usare le sue capacità per contribuire ai progetti della classe. In questo modo gli altri bambini impareranno ad apprezzare le sue buone qualità e ad amarlo. Una buona insegnante, rispettata dalla classe, può anche fare aumentare la simpatia suscitata da un ragazzo nel gruppo, dimostrandogli di stimarlo. Lo aiuterà anche mettendolo in un banco vicino a un bambino già benvoluto da tutti o facendolo stare con lui nelle passeggiate, ecc.

V’è pure qualcosa che i genitori possono fare a casa. Siate amichevoli e ospitali quando vostro figlio porta a casa gli amici per giocare. Incoraggiatelo a invitarli a colazione e poi servite i piatti da loro considerati “superlativi”. Quando progettate le gite domenicali, le merende, le escursioni, un cinema o altri spettacoli, invitate un altro bambino con cui vostro figlio vorrebbe essere amico (anche se non sarà proprio quello che a voi piacerebbe come suo amico). I bambini, come gli adulti, hanno un lato venale ed è più facile che vedano le buone qualità in un altro ragazzo che offre loro un pranzo. Naturalmente non volete che vostro figlio abbia soltanto una popolarità “comprata” e comunque questo genere di simpatia non durerebbe a lungo. Ma il vostro scopo è di rompere il ghiaccio, di dargli l’occasione di introdursi in un gruppo che potrebbe lasciarlo fuori per il naturale spirito settario proprio di questa età. Allora, se il ragazzo ha qualità simpatiche, potrà prendere le mosse da un tale inizio e formarsi delle vere amicizie personali.

I bambini diventano severi in certe cose

Pensate ai giochi con cui si divertono i bambini all’età di 6 - 7 anni. Non si interessano più alle cose che non hanno uno scopo preciso. Vogliono giochi che abbiano le loro regole e richiedano una certa abilità. Ci sono alcuni giochi in cui bisogna fare le cose in un dato ordine, e che diventano sempre più difficili man mano che si procede. Se si perde, si ha una penalità e si deve tornare alla partenza e ricominciare. È la grande severità che attira. Questa è l’età adatta per cominciare le collezioni, siano francobolli o cartoline o figurine. Il piacere di collezionare consiste nel raggiungere ordine e ottenere soddisfazione.

A questa età i bambini a volte hanno il desiderio di mettere in ordine i loro tesori. Improvvisamente puliscono la scrivania, mettono le etichette sui cassetti o sistemano i mucchi dei giornalini. Non tengono in ordine le loro cose a lungo. Ma, potrete osservare che l’imperativo deve essere forte, se non altro per farli solamente cominciare.