La timidezza: come imporsi per riprendersi il giocattolo che gli è stato sottratto

È facile che il figlio unico, supponiamo sia una bimba, che non ha molte occasioni di giocare con altri bambini, a due anni si lasci portar via i giocattoli e subisca la violenza altrui. A questo punto la bimba può assumere una faccia perplessa oppure correre piangendo ogni volta dai genitori. Non è il caso che i genitori se ne preoccupino troppo, perché, in genere, è una cosa temporanea dovuta all’inesperienza della bimba. Se essa continua a giocare regolarmente con altri bimbi, è probabile che con il tempo imparerà ad arrabbiarsi e a difendere i propri diritti. È bene inoltre che i genitori non si mostrino troppo preoccupati o iperprotettivi, che non agiscano al suo posto e che non le dicano che lei deve lasciar giocare gli altri bimbi con i suoi giocattoli. Le suggeriscano invece, senza insistere eccessivamente, di andare lei in persona a riprendersi il giocattolo. Il secondo o il terzo figlio raramente ha questo problema, perché già da quando aveva un anno, ha dovuto imparare a difendere i suoi diritti. Se c'è un bambino molto aggressivo che tormenta regolarmente vostra figlia e questa diventa sempre più timida, sarà bene farle cambiare compagnia per un paio di mesi, affinché possa riprendere coraggio. Se un bambino arrivato ai tre o quattro anni è spesso vittima degli altri, è utile consultare uno specialista dell’età evolutiva (Neuropsicomotricista)  per cercare di trovarne le dovute soluzioni.